L’arte, per me, è esplorazione degli stati intimi di coscienza e conflittualità.

E’ riflessione sui meccanismi inconsci alla base dei comportamenti umani, che sfociano poi in disagi interiori.

Da sempre la mia arte è incentrata sulle tematiche del dualismo, del superamento dell’apparenza, del silenzio, della solitudine e della ricerca della Verità. Il linguaggio essenziale e simbolico concede libertà di riflessione e interpretazione.

La mia ricerca scava, attraverso la pittura, l’eterno conflitto tra Luce e Ombra, combattuto su uno spazio architettonico solido, geometrico e sintetico. Il colore, inizialmente preponderante, lascia poi spazio al bianco, nero e modulazioni di grigi.

Di rado, all’interno di questa dimensione monumentale e di apparente protezione, si colloca una figura femminile con lo sguardo teso verso l’orizzonte, immobile, prigioniera di un ruolo che non le appartiene.

Dicotomia tra ciò che si è e ciò che gli altri vorrebbero che noi fossimo, in attesa di riconquistare la propria libertà, rivendicare le proprie scelte, affermare la propria identità.

Da attesa a reazione, da ombra a luce, il linguaggio artistico approda alla performance nell’impellenza di trasferire un messaggio di autonomia, consapevolezza e riscatto.